Thursday 24 September 2009

Un pensiero per Vinicio

Un pomeriggio di Novembre dell'anno scorso, insieme ad un amico ho fatto una pazzia: scappo dall'ufficio, alta velocità fino a Napoli (per poco non andavamo a Firenze perché nella fretta siamo saliti sul treno sbagliato e ce ne siamo accorti giusto in tempo uff....immaginate ... arrivare a Firenze mentre comincia il concerto a Napoli???). Arrivati a Napoli ci sono venuti a prendere ed in macchina ci siamo fiondati in un Teatro Augusteo bellissimo. Ci ha accolto un paroliere che racconta di favole e ti fa entrare nel suo mondo magico aprendo la copertina polverosa del suo libro preferito. Nella sua magia un nuovo modo di guardare alla vita. L'indomani mattina treno alle 5.00 destinazione Roma. Ancora una volta una pazzia per cui ne é valsa la pena C5. Music: Il paradiso dei calzini V.Capossela
ASSEGNATO A VINICIO IL PREMIO CAROSONE ALLA CARRIERA 2009 Complimenti. Lo meriti. Questo un pensiero del Vinicius nazionale. Enjoy!
Un pensiero per Carosone (by Vinicio Capossela)
Carosone arrivò nella mia infanzia a mezzo di un registratore arancione National Panasonic. Nei viaggi dentro la nostra Renault 4 quel registratore era la festa ambulante. Le cassette erano poche e per questo si imparavano a memoria, ed erano tutte di Carosone, perciò la sua vocina che annuncia “canta napoli, napoli matrimoniale..” e la risata che seguiva erano come dei sipari su personaggi che avevo imparato a conoscere meglio quasi di quelli della saga di Paperopoli..Il torero, lo sceicco, il sarracino, la cassaforte, la sveglietta con lo ‘ndring…chella llà..il guaglione, il fungo cinese, il pianofortissimo.. la vocina accelerata da cartone animato che faceva il controcanto..
E poi il gran mito.. Carosone aveva dato vita a tutta questa foresta lussureggiante e, al culmine del successo, si era ritirato..mio padre ce lo inculcava a memoria con l’aggiunta di questo senso di perdita, che faceva ancor più appartenere Carosone ad un’epoca dorata e perduta, quella della pura gioia dell’intrattenimento. Il night, il cabaret senza le ombre del vizio.. nelle canzoni di Carosone tutto era luce, e anche le più terribili ossessioni, i mal d’amore, le gelosie, le ambizioni sfrenate si sublimavano, e diventavano un gioco. La strumentazione avvalorava questo gioco, per cui la musica di Carosone acquistava quelle stesse caratteristiche taumaturgiche e lenitive della famosa pastiglia che in una sua celebre canzone consigliava all’innamorato insonne.
E’ una pastiglia che ho sempre cercato di conservare nella mia valigetta, quella “pastiglia”, ed ora è con grande onore che la metteremo a sciogliere nel gran bicchiere da cocktail colorato del Premio Carosone.
Lo incontrai una volta il Maestro, dopo il suo concerto al Teatro Verdi di Firenze, nell’inverno del 90 e in camerino mi diede due consigli semplici che non ho mai dimenticato. Il primo è mettersi una buona maglietta asciutta dopo lo spettacolo, il secondo me lo scrisse sopra il suo immortale sorriso di una bella foto autografa che conservo gelosamente .. “caro Vinicio, non mollare mai”. Vanno entrambi insieme alla “pastiglia” e aiutano sempre.

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